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All'interno del
palazzo le aree comuni ed alcuni ambienti di rappresentanza sono decorati con gusto
neoclassico.
Il Neoclassicismo senese ebbe qui una delle sue interpretazioni più raffinate
nel campo della pittura con Luigi Ademollo (1764-1849).
I cicli pittorici di questo autore colpiscono per la capacità di narrare ed evocare.
I suoi temi sono le favole antiche e gli episodi mitologici.
Lo stile è molto ricercato e la delicatezza cromatica si lega alla leggerezza del tocco.
Anche gli stucchi di Pietro Rossi evocano con elegantenza un'epoca di bellezza
ideale.
In tutto il palazzo si respira ancora l'atmosfera della Siena del Sei-Settecento
proiettata verso un classicismo stilizzato.
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I miei lavori |
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Un palazzo così
importante e con uno stile così ben caratterizzato ha rappresentato per me una grande
sfida.
Qui dovevo eseguire due soffitti e decorare una stanza-boudoir.
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Il primo ambiente
è lo studio del proprietario, un medico.
Qui la decorazione doveva avere un carattere più austero e la ricchezza decorativa doveva
mantenere un certo rigore e sobrietà.
Per lasciare all'ambiente il carattere serio del gabinetto professionale ho scelto di
inserire lo stile grottesco in una trama simmetrica.
Mi sono scontrata con un problema abbastanza frequente negli edifici antichi e situati nei
centri storici: l'asimmetria degli spazi.
In questo ambiente tutte le pareti hanno lunghezze diverse con asimmetrie di quasi un
metro.
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Dunque
l'inserimento di uno schema simmetrico in un soffitto asimmetrico non è stato fatto
"a misura", ma "accomodando" con occhio esperto le linee del disegno
con il soffitto. Alla fine questo gioco di modulazione fra spazio reale e disegno
percepito è stato risolto ed entrando nella stanza si percepisce una simmetria creata ad
arte.
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Il secondo
soffitto è di una camera da letto. Qui la pittura doveva essere rilassante ed onirica per
poter comunicare all'ambiente serenità e riposo.
Tenendo presente le caratteristiche architettoniche dell'edificio e dell'appartamento
abbiamo scelto in questo caso un tendaggio semitrasparente, leggermente sorretto ai lati,
con l'azzurro del cielo che appena si intravede ai bordi della stanza.
Il soffitto è contornato da fiori che danno il necessario tocco di colore.
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Infine mi è stato
chiesto di eseguire decorazioni in una stanza-budoir.
Un lavoro che si accostasse bene ad un magnifico letto "a barca" in stile impero
già esistente.
Ho scelto dunque un drappeggio azzurro sorretto da rami d'olivo.
Una balza con un motivo di greca dà sostegno alla pittura raccordando in un tutt'uno gli
elementi decorativi, l'importante pezzo d'arredamento e l'ambiente non troppo ampio.
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Pubblicato su "Casa Chic"
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Bibliografia:
Marco Ciampolini, Il palazzo Bianchi, Giovanni Bartalucci e alcuni aspetti
dell'architettura senese nel tardo Settecento, "Bullettino Senese di Storia
Patria", a. XCVIII, 1991, p. 215-226.
G. Chierici, Palazzo Bianchi in Siena, "Bullettino Senese di Storia
Patria", a. XXIX, 1922, pp. 377-378.
Gino Chierici, Architetti ed architettura del 700 a Siena, in Architettura
e arti decorative, II, 1923, 5, p. 141.
Riccardo Spinelli (a c. di), Oltre la Scuola Senese. Dipinti del Seicento e del
Settecento nella collezione Chigi Saracini, catalogo Spes, Firenze 2005.
Milena Pagni, Il Palazzo al Ponte: vicende edilizie e decorative di palazzo
Bianchi attraverso il diario inedito di Antonio Bandini, in Ricerche storiche, XXVI,
1996, pp. 379-406.
Bruno Mussari, Tradizione, innovazione e rappresentatività nellarchitettura
civile del 700 a Siena. Le fabbriche alla romana e la memoria medievale nelle
proposte di Giacomo Franchini, Ferdinando Ruggieri, Paolo Posi, Ferdinando Fuga, Antonio
Valeri e Luigi Vanvitelli, in Quaderni del Dipartimento Patrimonio Architettonico e
Urbanistico, XIV, 2004, 27-28, pp. 75-114.
Gabriele Borghini, Architettura e colore delledilizia civile a Siena nel secolo
XVIII: Il livello e la regola, in "Bollettino darte", 35-36, 1986,
supplemento (Intonaci colore e coloriture nelledilizia storica. Atti del Convegno
di studi, Roma 1984, I), pp. 77-79.
Piero Torriti, Tutta Siena: Contrada per Contrada, Firenze 1988, pp. 351-352.